La discussione di questi giorni sulla “spending review della pubblica amministrazione” ha riaperto, tra gli altri, il dibattito sull’esigenza di razionalizzare e di ridurre il numero delle province italiane.
Premettiamo che non siamo tra coloro che si “stracceranno le vesti” se le forbici governative taglieranno un consistente numero di province, compresa quella di Lecco; con questa nota vorremmo spostare l’attenzione sui problemi concreti che riguardano il territorio, in quanto riteniamo che, sotto il profilo dell’ingegneria amministrativa, tutte le funzioni attualmente in carico alle province possano essere riorganizzate anche in ambiti diversi rispetto a quelli oggi esistenti.
In altre parole pensiamo che i compiti delle province (difesa del suolo, valorizzazione dell’ambiente, prevenzione delle calamità naturali, viabilità e trasporti, tutela e valorizzazione delle risorse idriche, valorizzazione dei beni culturali, protezione di flora e fauna e parchi, caccia e pesca, smaltimento rifiuti, scarichi acque, istruzione secondaria di secondo grado, formazione professionale e centri impiego, servizi sanitari di igiene e profilassi pubblica, per indicare i principali) possano essere organizzati anche con “economie di scala” diverse dalle attuali, preservando l’obiettivo di garantire il miglior servizio possibile all’utente finale, il cittadino.
Ma non solo, questo processo riformatore deve toccare anche i Comuni. Fermo restando l’elemento fondamentale della democrazia diretta (i Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini e come tali a nostro avviso sono un anello insostituibile di democrazia), anche per gli enti locali si può pensare ad una riorganizzazione in forma associata, volta a ridurre i costi e garantire servizi più efficienti, pur nel rispetto dell’autonomia dei piccoli Comuni.
Partendo sempre dal cittadino, desideriamo anche sottolineare l’unicità del nostro territorio di Brianza o delle Brianze (considerando le diverse appartenenze dei Comuni alle tre province di Lecco, Monza e Como) e le peculiarità e caratteristiche che costituiscono una vera e propria identità.
Pensiamo a paesaggio, natura, arte e cultura, ma anche all’operosità e al tessuto sociale, costituito da una miriade di piccole e medie imprese commerciali, artigianali ed industriali, a cui si aggiunge come nota peculiare un volontariato diffuso e partecipato, con la presenza di numerosissime associazioni che fanno della sussidiarietà un elemento costituente.
Questo è il PATRIMONIO che deve essere preservato, al di là di ogni ingegneria istituzionale presente o futura!
Per tutelare questa nostra forte identità già nei prossimi mesi intendiamo proporre alle Conferenze dei Sindaci del casatese, meratese e oggionese di organizzare un ciclo di incontri (da una breve consultazione abbiamo riscontrato grande interesse da parte dei Comuni, anche facenti parte di diverse province) per affrontare in modo sereno e costruttivo il tema del futuro delle nostre realtà locali. In particolare, l’obiettivo della discussione dovrebbe essere quello di rispondere alla domanda: “Quale riorganizzazione amministrativa meglio tutela e supporta i cittadini del nostro territorio?”
Auspicheremmo che con oggettività e disinteresse si affrontassero i vari temi, pensiamo tra gli altri a: viabilità, accesso ai servizi sanitari, offerta scolastica, tutela del territorio (es. parchi e aree protette), promozione culturale, gestione dei servizi (es. acqua e rifiuti, autorizzazioni,…). Il tutto in un clima costruttivo che non parta da posizioni preconcette, ma che guardando con attenzione e rispetto alla storia anche recente del nostro territorio, sappia volgere lo sguardo al futuro.
Un primo importante sbocco concreto di questo percorso potrebbe essere la stipula di una CONVENZIONE BRIANZA che istituzionalizzi una grande Conferenza dei Sindaci, (naturalmente a costo zero), con il precipuo obiettivo di dare più forza e valorizzare le identità del nostro territorio.
Antonio Colombo - Sindaco di Casatenovo
Guido Pirovano - Capogruppo Persone e Idee per Casatenovo